
Chat GTP è sulla bocca di tutti: si tratta di un software, creato dalla compagnia OpenAI, che ha la funzione di simulare una conversazione con un essere umano. Nel linguaggio tecnico viene chiamato chatbot e utilizza l’Intelligenza artificiale per rendere questo software del tutto innovativo. Il risultato è un enorme modello linguistico che le persone posso utilizzare come se si trovassero davanti a loro ua persona che racchiude in sé tutte le informazioni possibili e immaginabili.
Ovviamente questa versione di Chat GPT viene da un lungo studio e dalla messa a punto di altri modelli che via via hanno ampliato l’efficienza e il numero di funzioni che questa chatbot può eseguire.
Come funziona?
Il sito di Chat GTP si apre con una schermata in cui si trova una normalissima chat con cui si puo conversare. La differenza è che chi risponde non è un umano ma l’IA. Il software immagazzina una enorme quantità di testi che poi rielabora in modo naturale e molto efficiente, proprio come quello che fa la mente umana. Inoltre ha anche la capacità di “imparare” dalle conversazioni che vengono fatte con gli utenti, creando così un sistema che è sempre capace di adattarsi e di personalizzarsi in base alla conversazione futura che verrà fatta.
Cosa puo fare CHAT GTP?
Può comporre di tutto! Da poesie a brani musicali, da tesi di laurea a saggi scientifici, da favole a formali e-mail di lavoro o più colloquiali missive universitarie. Il software crea testi coerenti e spontanei, traduce da una lingua all’altra, può analizzare un testo e determinare se questo sia positivo, negativo o neutrale o anche creare versioni audio di uno scritto. Può inoltre rispondere a domande e dubbi fornendo informazioni dettagliate agli utenti.
Riflessioni
Intellettuali provenienti da diversi ambiti hanno dato commenti contrastanti che ci fanno capire la doppia natura di questo nuovo modello linguistico: da una parte innovativo e dall’altra parte preoccupante. C’è chi ha già vietato l’uso di Chat GPT in ambito scolastico e chi invece lo ha utilizzato per scrivere articoli scientifici. Si ritorna quindi sempre allo stesso quesito: la tecnologia potrà mai equiparare o addirittura superare la mente umana?