Le pubblicità in rete sono aumentate esponenzialmente negli ultimi 20 anni. La adtech (Advertising Technology) deve affrontare sfide su più fronti: scandali sulla privacy, tassi di risposta in calo, frode sui clic, regolamentazione, monopolio sul versante dell’offerta.

A tal proposito, è uscito un whitepaper, pubblicato da Mobile World Live della GSMA (un’organizzazione che rappresenta gli interessi degli operatori di rete mobile in tutto il mondo) e redatto dalla società Digital Element, in cui si evince come la geo-localizzazione IP possa diventare il nuovo fattore risolutivo per il futuro dell’advertising.

L’industria delle pubblicità digitale deve trovare il modo d’inviare messaggi mirati, nel rispetto della privacy, secondo questo studio, sarà proprio la pubblicità basata sulla posizione a offrire alcune soluzioni.

La pubblicità basata sulla posizione non è possibile solo quando un utente attiva il GPS e dà quindi il consenso a un marchio per accedervi, ci sono altre opzioni. La principale alternativa è proprio la geo-localizzazione IP, che permette di non rilevare nulla di personale sull’utente, mantenendone quindi la privacy, e preservando la fiducia.

L’ indirizzo IP può fornire ulteriori informazioni, dato che identifica caratteristiche come la velocità, il tipo di connessione, e il gestore di telefonia mobile. I brand possono utilizzare questi diti aggiuntivi per creare profili di targeting migliori.Il whitepaper riporta anche come la geo-localizzazione basata sul codice IP riesca a offrire maggiori possibilità rispetto ai soliti strumenti di advertising, sia per migliorare l’esperienza dell’utente che per perfezionarla.

Infine, la geo-localizzazione IP è anche in grado di rivelare truffe, potendo registrare, infatti, picchi di traffico da aree esterne alla zona target di una campagna pubblicitaria, filtrare i clic dalle regioni in cui i servizi non sono disponibili, contrassegnare l’accesso all’account da aree insolite o altamente fraudolente e mostrare da dove arriva il traffico proveniente dai proxy, che potrebbe appunto indicare una frode.